Le ricerche della psicologia hanno trascurato il ruolo che la personalità recita nel favorire il successo degli interventi di Coaching. Tuttavia tale collegamento è evidenziato indirettamente da numerosissimi studi sul rapporto, ad esempio, tra successo lavorativo e fattori di personalità. Tali studi suggeriscono che la personalità, aldilà delle tecniche e metodologie di Coaching impiegate, potrebbe influenzare lo stile del Coach e, in definitiva, il successo dell’intervento di Coaching e il trasferimento delle competenze apprese dai clienti in ambito lavorativo o in altri ambiti della loro vita.
Senza entrare nei dettagli di cosa s’intende oggi per personalità è utile notare che il modello interpretativo più diffuso fra gli studiosi, quello dei cinque fattori (i Big Five: Estroversione, Amicalità, Coscienziosità, Stabilità Emotiva e Apertura mentale), ha ampia applicazione nella selezione, nella valutazione del personale e nella perfomance lavorativa. Le ricerche condotte con tale metodologia e la sua variante, il modello Five Factor Model, dei sottofattori di personalità (il NEO PI R di Costa e McCrea[1]), mostrano, ad esempio che i manager individuati da McClelland come high achiever (soggetti “caratterizzati da alta autonomia, dalla capacità di gestione degli uomini e risorse per il raggiungimento dell’obiettivo, dal desiderio di raggiungere mete difficili e ambiziose”) sono mediamente più estroversi, coscienziosi e aperti alle novità rispetto ai manager low achiever (individui caratterizzati da un “basso livello di autostima e tendenti ad attribuire il successo a cause diverse dalle proprie capacità, quali la fortuna, l’aiuto degli altri o la facilità del compito”).[2] _____________________ Nel settore medico coloro che si laureano più velocemente e riescono a emergere nell’ambito professionale presentano forti doti di estroversione, oltre che di coscienziosità (che mette in grado le persone di agire consapevolmente per raggiungere gli obiettivi che si pongono). Questi medici, se si trovano nella condizione di avere scarso livello di amicalità, potrebbero essere poco graditi ai loro pazienti e dovrebbero effettuare dei percorsi di apprendimento volti a rafforzare le loro capacità empatiche. In quest’ultimo caso, ad esempio, la funzione del Coach e la sua mission di potenziamento e sviluppo sarebbe chiaramente molto importante e finalizzata. [1] Costa, P. T., Jr., & McCrae, R. R. (1995). Domains and facets: Hierarchical personality assessment using the Revised NEO Personality Inventory. Journal of Personality Assessment, 64, 21-50. [2] G.Costa, P. Gubitta, “Organizzazione aziendale. Mercati, gerarchie e convenzioni”, Mc-Graw-Hill, 2004, pp. 48-49.
0 Comments
Leave a Reply. |
Demetrio Macheda
|